luglio 2024

ANADYOMENE

Arcipelago Toscano


ANADYOMENE. Nascente dall'acqua

di Roberto Ghezzi

Progetto artistico scientifico 

Il paesaggio disegna la propria immagine

Le Naturografie di Roberto Ghezzi emergono dalle acque dell’Arcipelago Toscano.

“Un progetto di residenza dell’artista cortonese famoso per realizzare opere negli ambienti naturali di tutto il mondo”.

Anadyomene. Nascente dall’acqua di Roberto Ghezzi è un progetto di residenza d’artista interdisciplinare del Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano – S.M.AR.T, che comprende 9 comuni (ed il Parco Nazionale Arcipelago Toscano) dislocati su 7 isole.

Anadyomene è finanziato dalla Regione Toscana tramite il bando dedicato ai sistemi museali 2024 e dalla Fondazione Livorno grazie all’avviso pubblico “Interventi per l’arte e la cultura 2024”.

Il progetto di Ghezzi, che ha fra i suoi obiettivi anche quello di valorizzare le connessioni fra il territorio ed i luoghi d’interesse storico-artistico e naturalistici che il paesaggio dell’arcipelago offre in tutta la sua ricchezza e varietà, combina sapientemente lo sguardo del mito, da cui il titolo prende origine, coi linguaggi del contemporaneo, svelandosi in opere che emergono dalle acque salmastre e dolci dell’arcipelago attraverso un processo unico e originale nel suo genere che restituisce l’immagine altrimenti invisibile dei paesaggi subacquei.

Anadyomene, ossia “nascente/che emerge [dal mare]”, è uno degli appellativi conferiti ad Afrodite la quale, sebbene in modi diversi, vediamo nascere già donna dalla schiuma del mare, ed intende fare riferimento alle origini mitologiche dello stesso Arcipelago Toscano. Infatti, prendendo spunto da queste narrazioni, sarà poi una leggenda popolare a legare la storia della dea dell’amore e della bellezza a quella dell’arcipelago quando Afrodite, perde o lascia cadere sette perle dalla sua collana che finiscono per scivolare fino alle acque prospicienti le coste toscane, dove invece di affondare si trasformano in isole che emergono dal mare con tutta la loro multiforme meraviglia e nello splendore che da sempre incanta gli occhi e il cuore di chi le visita o vi abita.

Nello specifico, dunque, ecco che le tele realizzate da Ghezzi – che portano il nome di Naturografie, neologismo da lui stesso ideato – sono create secondo un processo affinché sia la natura stessa a lasciare traccia di sé su supporti ecosostenibili collocati in ambiente naturale per lunghi periodi. L’artista, che ha lavorato in ogni tipo di contesto paesaggistico, nazionale e internazionale, ricerca e predilige habitat acquatici, come laghi, fiumi, lagune e mari, in quanto naturalmente predisposti al deposito del sedimento.

Il progetto artistico promosso da S.M.AR.T e pensato ad hoc sul lavoro dell’artista cortonese è stato suddiviso in una prima fase di residenza, affidata alla Fondazione Italo Bolano ETS (ente partner del Sistema), nel corso della quale l’artista ha installato sei tele (ognuna di circa mt 5 lineari x mt 2 di altezza) nelle acque dell’Arcipelago Toscano.

Le sei opere sono state installate in luoghi strategici scelti dall’artista in collaborazione con scienziati e vari professionisti in base all’interesse artistico-scientifico dei luoghi, coinvolgendo ambienti salmastri, termali e d’acqua dolce delle isole toscane: all’isola d’Elba il laghetto rosso delle Conche nei pressi di Rio Marina all’interno del Parco Minerario, nel Comune di Capoliveri il porticciolo del Golfo di Mola e il bacino acquifero delle Miniere del Ginevro a -54mt sul livello del mare, a Portoferraio le terme di San Giovanni, il porto dell’Isola di Capraia e quello di Cala Maestra sull’isola di Montecristo, riserva naturale dello Stato gestita dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Follonica che per la prima volta ha ospitato un’installazione artistica.

Dopo un periodo di posa di circa tre mesi, le tele sono state ritirate per dare il via alla seconda ed ultima fase del progetto che prevede lo studio scientifico dei tessuti prelevati e delle acque a cura del CNR di Pisa, un convegno artistico-scientifico nel corso del quale saranno resi pubblici i risultati delle analisi e del processo creativo con relativa pubblicazione degli atti, e la realizzazione di una mostra dell’intero corpus delle tele realizzate durante la residenza.

La mostra, pensata a carattere itinerante e con sede in alcune delle realtà museali aderenti a S.M.AR.T sulle 7 isole, sarà anche l’occasione per promuovere un public program in collaborazione con gli enti partner del progetto con l’obiettivo di coinvolgere la comunità locale organizzando laboratori didattici per adulti, bambini e pubblici speciali, percorsi specifci per le scuole, talk, visite guidate e incontri di vario genere.

È infatti importante ricordare che anche in questo caso, come spesso avviene col lavoro artistico e concettuale di Ghezzi, il connubio fra arte e scienza rimane un caposaldo dell’indagine espressiva dell’artista: la realizzazione di Anadyomene è stata infatti seguita da tutto il comitato tecnico scientifico di S.M.AR.T, composto da professionisti, ricercatori e docenti dell’università e degli enti di ricerca, funzionari delle Soprintendenze, archeologi, geologi, storici dell’arte contemporanea, paleontologi, architetti e museologi. Inoltre il progetto si avvale del partenariato e del supporto di enti del terzo settore presenti sul territorio, a livello nazionale e internazionale.

“Il risultato sono opere in cui la natura e il paesaggio manifestano autenticamente se stessi, innescando altresì un inedito dialogo tra arte, scienza ed ecologia.” Roberto Ghezzi

Roberto Ghezzi

Roberto Ghezzi è nato a Cortona (AR) nel 1978. La sua formazione ha avvio all’interno dello studio di scultura di famiglia e si perfeziona all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Inizia ad esporre negli anni Novanta e i suoi esordi sono legati alla pittura. Tutta la sua produzione è fondata sul forte interesse per il paesaggio naturale, che, agli inizi, egli indaga sia attraverso la rappresentazione pittorica, che mediante sperimentazioni “sul campo”, a contatto diretto con l’ambiente naturale. Si tratta di uno studio portato avanti nel corso di un decennio, che, muovendo da un approccio scientifico di esame approfondito della realtà organica, assume forma concettuale attraverso la materia. Nei primi anni 2000 presenta al pubblico opere legate alla suddetta ricerca, maturata negli anni. Creazioni inedite, che nascono da studi e sperimentazioni su luoghi naturali, spesso incontaminati, e il cui titolo Naturografie© ha in sé il concetto fondante sia del risultato finale, che del processo. Quest’ultimo è parte integrante dell’opera, in un viaggio all’origine del rapporto tra artista e natura, dove il supporto è spazio di comunione tra essi. L’artista crea con la natura, ma, al tempo stesso sovrintende ad ogni fase della creazione: dalla determinazione delle variabili iniziali, al fattore tempo, fino alla forma finale. Roberto Ghezzi ha effettuato decine di residenze artistiche, ricerche sperimentali e installazioni ambientali, oltre che in Italia, anche in luoghi remoti del pianeta come Alaska, Islanda, Sudafrica, Norvegia, Tunisia, Patagonia, Danimarca, Nord Macedonia, Groenlandia e Isole Svalbard. Ha realizzato progetti artistici in collaborazione con importanti istituti di ricerca scientifica tra cui CNR ISMAR, CNR IOM, CNR ISP e ARPA.

www.robertoghezzi.it