Plinio Nomellini

Biografie

Nomellini nasce da una famiglia borghese a Livorno, dove inizia a formarsi con il pittore Natale Betti; dal 1885 è all’Accademia di Belle Arti di Firenze, allievo di Giovanni Fattori.
Inizia a esporre nel 1886 all’esposizione annuale della Società Promotrice di Belle Arti di Firenze.
Nel 1890 si trasferisce a Genova. Nelle sue opere compaiono gli operai, e la tecnica “divisionista”, in cui i colori sono dati puri per sottili tratti affiancati per ottenere effetti di grande luminosità. Nel 1894 è incarcerato come anarchico.
Sul finire del secolo si avvicina al “Simbolismo”, corrente che associa alla realtà significati ulteriori andando verso gli ambiti dell’interiorità, dell’invisibile, del sogno.
Nel 1902 torna ad abitare in Toscana, a Torre del Lago (Lucca), dove stringe rapporti con Giacomo Puccini e inizia a collaborare con Giovanni Pascoli. La Versilia diventa tema ricorrente di molti suoi paesaggi animati da figure vagamente simboliche e allegoriche.
Accanto a queste opere finalizzate a sperati acquisti da parte di istituzioni pubbliche, Nomellini sviluppa un prolifico filone, destinato al mercato privato, soprattutto di paesaggi caratterizzati da colori gioiosi e vivaci.
Muore a Firenze nel 1943, a 77 anni.