Altare in granito di età adrianea
Di forma quadrangolare databile al II secolo d.C e ritrovato presso Fosso dell’Inferno, loc. Seccheto, nel 1889. Sul lato inferiore presenta un’iscrizione e vi è scolpita una clava, il simbolo erculeo per eccellenza, mentre nel lato opposto si trovano una spada e uno scudo, che si riferiscono alla carica militare (prefetto del pretorio) ricoperta dal dedicante Publius Acilius Attianus.
L’epigrafe riporta P. Acilius/ Attianus/ praef(ectus) pr(aetorio)/ Herculi san/cto d(onum) d(edit), dunque si riferisce alla dedica dell’altare ad ‘’Ercole santo’’ fatta come dono da Publio Acilio Attiano, che in quel periodo rivestiva la carica di prefetto del pretorio.
Il culto di Ercole ebbe particolare rilievo nella politica e nella propaganda di Adriano, poiché ereditò il tema dell’Hercules Gaditanus dalla propaganda del predecessore; inoltre l’epiclesi di Ercole Sanctus applicata talvolta in concomitanza con divinità come Silvanus e i Campestres, era piuttosto diffusa dopo quelle di victo e invictus nelle iscrizioni dell’alto impero, sia civili, sia militari: è attestato come questo potesse riferirsi alla funzione di protettore delle grandi case (domus) e quindi legarsi alla presenza di una villa aristocratica.