Asce ad alette tipo Elba
Le asce in bronzo ad alette che provengono dal ripostiglio di Valle Gneccarina sono un reperto tipico dell’ VIII secolo a.C. nel distretto populoniese. Questi manufatti si caratterizzavano per la forma: avevano, infatti, un breve tallone ed una spalla appena distinta. Il maggior numero degli esemplari rinvenuti si concentra nell’area di pertinenza della città di Populonia (ad esempio ripostiglio di Falda della Guardiola, a Populonia, seconda metà VIII secolo a.C.), ma non mancano ritrovamenti nel bolognese (ripostiglio di San Francesco a Bologna), ad Ardea e nella Sardegna settentrionale. Gli archeologi hanno così potuto avere prova della vitalità dei traffici commerciali in cui l’Elba era inserita durante questa fase dell’Età del Ferro, al centro di un circuito che connetteva le grandi isole tirreniche con le culture della pianura padana.
La pratica delle deposizioni in ripostigli indicava inoltre la necessità di riciclare oggetti in metallo in quanto merce assai rara e preziosa: le asce di Valle Gneccarina hanno chiari segni di usura che dimostrano un loro utilizzo prima della deposizione. La fusione del bronzo, infatti, era una pratica attestata diffusamente all’Elba, ma sappiamo che sull’isola non erano numerosi i giacimenti superficiali di rame ed era assai carente lo stagno, fattori che da un lato hanno stimolato il commercio per l’ottenimento delle materie prime e dall’altro hanno favorito la pratica della deposizione di oggetti danneggiati in ripostigli per la rifusione.