Ritratto di Raffello Foresi

Pinacoteca Civica Foresiana

Ritratto di Raffello Foresi

Ritratto di Raffello Foresi di Antonio Ciseri

Negli anni tra il 1860 e il 1870, la fama di Antonio Ciseri è oramai consolidata e documentata dalle significative remunerazioni e dalle importanti commissioni che riceve. Sono gli anni della sua affermazione sociale, culturale ed economica, in cui viene insignito della carica di membro del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, ruolo che lo porta a viaggiare spesso a Roma dove conosce importanti personalità, con cui stringe forti relazioni. In questo periodo realizza numerosi ritratti, tra cui quello in mostra di Raffaello Foresi, letterato italiano originario di Portoferraio, che l’artista raffigura con forte intensità.

Le memorie manoscritte dell’artista attestano che il dipinto venne iniziato il 23 marzo del 1868 ma non è nota l’esatta data di conclusione della sua esecuzione. In ogni caso la realizzazione del ritratto fu certamente rapida, poiché una lettera inviata da Foresi a Ciseri il 12 di aprile di quello stesso anno documenta che il ritratto si trovava già nell’abitazione del destinatario e aveva provocato presso i familiari «un effetto di contentezza e d’ammirazione straordinaria» (E. Spalletti, 1975)

Dalla stessa missiva emerge che il Foresi, in accordo con l’artista, rimanderà indietro il dipinto forse per dei ritocchi e degli  aggiustamenti o per mostrarlo a qualche amico, e da successiva documentazione sappiamo che la consegna definitiva dell’opera avvenne nel 1871.

Rappresentato frontalmente il Foresi emerge da un tendaggio bianco che ricorda un opulento sfondo rinascimentale, la giacca nera e il cappello del medesimo colore contrastano con esso, lo sguardo è profondo e il volto è segnato da una folta barba. In primo piano sono raffigurate le mani dell’uomo, la destra chiusa a pugno trasmette il suo carattere sicuro, mentre nella sinistra si intravede un sigaro acceso che svela i gusti e le abitudini di un gentiluomo dell’ottocento dell’alta società.

L’opera fa parte della donazione di Mario Foresi alla città di Portoferraio del 1914 ed è ricordata nel primo elenco della Foresiana come «uno dei più bei ritratti eseguiti dal pittore».