Isola di Giannutri
Isola di Giannutri
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L'Isola di Giannutri si trova a 14 Km da Giglio e circa 20 dal Monte Argentario da cui è raggiungibile durante la stagione estiva con collegamenti giornalieri
Isola di Giannutri
L'Isola di Giannutri si trova a 14 Km da Giglio e circa 20 dal Monte Argentario da cui è raggiungibile durante la stagione estiva con collegamenti giornalieri
Giannutri è la più meridionale delle isole dell’Arcipelago Toscano; i suoi 11 Km di costa sono caratterizzati dalle alte scogliere e gli unici due punti di approdo corrispondono alle baie di Cala Spalmatoio e Cala Maestra.
L’isola ha conosciuto un’occupazione importante durante il periodo romano, tra tarda repubblica e impero, quando la famiglia degli Enobarbi l’ha scelta come base per una delle sue ville marittime (assieme a quella del Saraceno al Giglio e di Santa Liberata vicino Porto Santo Stefano). Le enormi dimensioni del complesso hanno occupato l’intera porzione orientale dell’isola, distribuendo nella sua macchia mediterranea strutture produttive e funzionali, come cisterne e peschiere, assieme a parti della porzione residenziale, come peristili, camere, ambienti di rappresentanza e latrine. Terminati gli splendori di epoca romana, l’isola si trovò di fatto disabitata per molti secoli, essendo situata in mare aperto e avendo un territorio quasi piatto che non permetteva rifugi naturali in caso di incursione piratesche.
L’Isola archeologica per eccellenza: tutta la sua porzione meridionale è interamente occupata dalla grande villa marittima
Spesso gli stessi pirati vi sbarcavano per trovare covi temporanei nelle grotte dell’isola, in vista di assalti verso le coste della Toscana. Entrata a far parte dello Stato dei Presidi nella seconda metà del XVI secolo, i governanti spagnoli studiarono la possibilità di realizzare a Giannutri un sistema difensivo, ma tali progetti non furono mai realizzati. Venne invece realizzato, agli inizi dell’Ottocento dai Francesi durante il periodo napoleonico, in collaborazione coi reggenti del Regno d’Etruria, il Forte della Scoperta, del quale però non rimane più traccia. Nel 1861, quando l’isola era entrata a far parte del Regno d’Italia, venne costruito lungo la costa meridionale il faro, per segnalare l’isola nelle ore notturne ai natanti in transito. Infine, l’isola venne assegnata al comune di Isola del Giglio della provincia di Grosseto. I ricchi arredi in marmo, uniti all’evidenza dei grandi volumi monumentali delle stanze, hanno attirato sull’isola studiosi e appassionati di archeologia sin dall’800. Lo scavo delle strutture cui hanno dedicato la propria vita si è svolto con amore e dedizione, immersi nella contemplazione del passato.
Molti caddero vittime del fascino di Giannutri: primi tra tutti l’ex Garibaldino Adami e la sua compagna Marietta che, rapiti da quella pace, decisero di trascorrere i loro giorni in un esilio volontario nella piccola isola, assieme ai gabbiani, al mare cristallino e alle vestigia della grande villa romana che fu di Nerone.
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