La Villa romana di Giannutri

La villa si compone di più nuclei distinti di strutture sparsi tra la costa e i rilievi dell’entroterra: sono stati individuati il quartiere portuale a Cala Maestra, una prima terrazza con impianto termale, una seconda terrazza con ambienti di servizio, l’area residenziale e le grandi cisterne. Il complesso rientra per tipologia architettonica e tecniche edilizie all’interno delle ville imperiali di otium costruite tra il I ed il II secondo secolo d.C. L’impianto termale e la parte residenziale erano decorati con ricchi mosaici policromi raffiguranti scene mitologiche e decorazioni geometriche, mentre le pareti e le colonne erano rivestiti di ricchi marmi provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo. L’accesso all’area residenziale, che avveniva attraverso un corridoio rivestito in marmo rosa ed una ricca scalinata a gradini di marmo bianco, terminava su un pianoro a ridosso del Monte Mario, posto in posizione panoramica e rivestito di lastre di marmo rosa – viola. Il peristilio, cuore della visita al complesso, è un suggestivo spazio quadrangolare rivestito di marmi gialli, grigi e rossi, al cui centro si trova la vasca esastila dell’impluvio con tre colonne ancora in situ che lo cingono. La vista che si apre dal peristilio è unica e permette di abbracciare il mare di Giannutri fino a vedere la vicina Isola del Giglio.

La Villa di Giannutri andava a completare con quella di Santa Liberata (Porto Santo Stefano) e del Saraceno (Giglio Porto) un triangolo di residenze di lusso tutte di proprietà della stessa famiglia dei Domitii Ahenobarbi. Le tre ville erano dei capisaldi di controllo territoriale e comportavano la presenza di un nucleo di maestranze che dovevano occuparsi delle attività quotidiane. Particolarmente importanti erano gli approdi portuali, rimasti attivi fino al tardo antico per la necessità di connettere il territorio insulare con il continente e preservare le rotte commerciali lungo la costa tirrenica.