Luoghi di interesse

Parco Minerario di Rio

Dove

Rio (Isola d'Elba)

Benvenuti nella terra del fuoco e del ferro, dai colori giallo ocra e rosso sangue.

Il Parco Minerario custodisce racconti millenari in un paesaggio surreale da esplorare a piedi, in bici, a bordo di un trenino o di un fuoristrada militare per un’avventura fuori dal tempo.
È nato nel 1991 con l’obiettivo di riconvertire le aree degradate dall’estrazione del ferro e promuovere lo sviluppo socio economico delle comunità locali, custodisce un patrimonio geologico, mineralogico e storico minerario di inestimabile valore. 

Le escursioni guidate alle aree minerarie a cielo aperto prevedono la visita dei principali giacimenti di Rio Marina e Rio Albano: Bacino, Valle Giove, Falcacci e Conche.

Cantiere Bacino
In questo cantiere, posto a nord-ovest dell’abitato di Rio Marina, i lavori a livello industriale iniziarono a partire dal 1860 con l’estrazione di ematite.
I minerali accessori sono principalmente pirite e quarzo.
Negli anni ’80 quando era già cessata l’attività estrattiva, si rinvennero cristallizzazioni di ematite tanto notevoli da far conoscere il cantiere ai collezionisti di minerali di tutto il mondo.

Cantiere Valle Giove
Posto sulle pendici del Monte Giove, è il cantiere più recente della miniera di Rio Marina. I lavori iniziarono negli anni ’50 per cessare negli anni ’80.
Il minerale estratto era principalmente l’ematite con minerali accessori come adularia, calcite, epidoto, fluorite, galena e quarzo.
Il cantiere si presenta come un anfiteatro gradinato, nell’aspetto tipico delle coltivazioni a cielo aperto.

Cantiere Falcacci
E’ situato a sud-ovest del cantiere Valle Giove e fu coltivato dai primi anni dell’Ottocento fino al 1960.
I principali minerali estratti erano l’ematite e la limonite, mentre tra quelli accessori si ricordano la blenda, malachite, galena, bismutinite.
Dal punto di vista collezionistico, il cantiere diventò famoso per i campioni di pirite cubica. Oggi Falcacci è tornato alla ribalta per la scoperta nel 2005 di una nuova specie mineralogica, la  Riomarinaite che, come appare evidente, deriva dal nome del paese.

Cantiere delle Conche
Fu coltivato dal 1940 al 1970 sia a cielo aperto che in galleria. I principali minerali estratti erano limonite ed ematite, mentre quelli accessori pirite e siderite. All’interno della profonda escavazione a cielo aperto, delimitata a est da una parete di quarzite e a ovest da calcare dolomitico, si è formato un laghetto di colore rosso-bruno e dai riflessi violacei, le cui acque sono estremamente ricche di sali di ferro.
Il cantiere fa parte del Giacimento di Rio Albano.

 

Il Sitema Museale a Isola d'Elba