Santuario del Monserrato


Luoghi di interesse

Santuario di Monserrato

Dove

Località Monserrato, Porto Azzurro, Isola d'Elba

Contatti

Tel. 0565 95075

Arroccato in cima a un impervio sperone roccioso, il Santuario di Monserrato sorge all'interno di uno scenario incantato, fra cipressi, agavi e tra la macchia mediterranea, da cui potete godere un bellissimo panorama sulla vallata sottostante.

La lunga storia del Santuario di Monserrato iniziò “casualmente” nel 1606, allorquando il primo governatore del nascente Presidio Spagnolo di Longone, don Joseph Ponce Y Leon, riconobbe nelle aspre rocce di una vallata a nord di Barbarossa, le stesse che, in Catalogna, a Monserrat, cingevano il famoso monastero al quale – per origini – si sentiva particolarmente legato.

Una piccola cappella di chiara matrice barocco-iberica, con la sua alta cupola, divenne da allora custode di un prezioso dipinto della Moreneta spagnola, le cui “grazie” eran testimoniate da numerosi ex voto conservati (sino a qualche decennio fa) nella sagrestia della chiesetta.

Per tutto il Settecento, il Santuario e l’annesso romitorio (nel quale, inizialmente, dimoravano 5\6 frati e poi, dal XVIII secolo, due eremiti ed un cappellano) furono tappa indeclinabile del pellegrinaggio dell’Isola, di quel pellegrinaggio caratterizzato da marinai, contadini e predicatori d’ogni risma. San Paolo della Croce per esempio, in uno degli innumerevoli viaggi compiuti all’Elba, identificò il Santuario e il sito che ne faceva da corona come il luogo ideale per fondare la sua nascente comunità: i “Passionisti”. Per ben due volte (nel 1729 e nel 1741), però, il clero longnese rifiutò ogni approccio all’idea e così, nel 1820, anche l’ultimo eremita abbandonò il sacellum di Monserrato, lasciando l’onere di celebrar messa e risiedervi saltuariamente ad un sacerdote del paese, perlomeno fino al 1846.

 

L’apertura della struttura rimase così circoscritta alla storica festività legata alla “Madonna Nera”, l’8 settembre: quel giorno, infatti, un gran numero di devoti provenienti da tutta l’isola percorrevano a piedi, già di buon ora, la vallata per giungere puntuali alle messe che don Carlo Geri, parroco di Portolongone dal 1911 al 1955 (poi Porto Azzurro) cominciava a officiare dalle otto del mattino, risiedendo in loco, comunque, per tutto l’ottavario.

L’usanza della processione religiosa che dal “Pinone” conduce al Santuario nacque invece per volontà di don Sergio Trespi (a metà degli Anni Ottanta); e da subito, per la popolazione, fu come riappropriarsi del passato, di quel passato cui nessuno avrebbe potuto dispensare: Monserrato è di tutti, e quel giorno tutti vi sarebbero saliti, magari non in processione, ma in solitaria, ossequiando comunque quella Madonna dal volto scuro cui più volte, in silenzio, si erano appellati.

Da non perdere

Info

Come arrivare

Da Porto Azzurro, prendere la provinciale per Rio Marina; dopo circa 1 chilometro sulla sinistra si trova un segnale che indica la strada per raggiungere il Santuario. Parcheggiare nel piazzale all'altezza del maestoso albero di pino secolare o nello spiazzo poco più avanti, quindi procedere a piedi fino a raggiungere il Santuario.