Luoghi napoleonici
Museo Nazionale delle Residenze Napoleoniche dell'isola d’Elba – Villa di San Martino
Orari
Martedì, giovedì, sabato, domenica e festivi ore 9.00 - 13.30 (ultimo ingresso ore 13.00)
Mercoledì e venerdì ore 13.30 - 17.30 (ultimo ingresso ore 17.00)
Dal 1 aprile 2022 mercoledì e venerdì ore 14-18.30 (ultimo ingresso ore 18)
Dove
Località San Martino, Portoferraio, Isola d'Elba
Contatti
drm-tos.villasanmartino@beniculturali.it
Telefono: +39 0565 914688
Il viaggio sulle tracce dell'imperatore all'isola d'Elba non può che iniziare da questo luogo. Architettura neoclassica, villa raffinata, e oggi museo immerso nel verde che raccoglie cimeli napoleonici.
Poco dopo il suo sbarco sull’isola, Napoleone acquistò alcune proprietà della famiglia Manganaro, a pochi chilometri dalla Palazzina dei Mulini, tra cui una rustica casa di campagna con l’intento di trasformarla in dimora confortevole e raffinata, che non avesse nulla da invidiare, per comodità e finiture, alle dimore parigine. I lavori procedettero alacremente e compresero l’ampliamento dell’edificio, la ristrutturazione del prospetto, con la sistemazione di un arioso giardino pensile prospiciente la rada di Portoferraio, e la decorazione degli interni, affidata al piemontese Antonio Vincenzo Revelli. In seguito alla fuga precipitosa dall’Elba ed al ben noto epilogo della vicenda napoleonica, Villa San Martino passò agli eredi dell’imperatore finché, nel 1856, fu acquistata dal nobile russo Anatolio Demidoff, grande collezionista d’arte e soprattutto ammiratore indefesso delle imprese di Napoleone.
Demidoff non si limitò a risistemare la villa ma progettò anche di costruire un grande museo destinato ad accogliere i numerosi cimeli napoleonici raccolti; per questo commissionò la costruzione di una galleria che tuttora porta il suo nome.
La ricca collezione di stampe che si conserva in Museo è nata dalla fusione di due distinti nuclei: la raccolta Turini-De Micheli, acquistata dallo Stato nel 1985, e la raccolta Olschki, donata alla nazione da Aldo, il figlio di Leo Samuele Olschki, fondatore della prestigiosa casa editrice.
La maestosa architettura neoclassica che accoglie il visitatore si deve al conte Anatolio Demidoff, marito della nipote di Napoleone Matilde di Monfort, che nel 1851 acquistò la villa progettando di costruire un grande museo che potesse ospitare la sua collezione di cimeli napoleonici.
Il primo nucleo, riunito a Roma da Guglielmo Turini, è composto da 230 incisioni di storia napoleonica e da 12 piatti, decorati con immagini dell’iconografia napoleonica, e comprende incisioni, litografie e acqueforti. Numerosi sono i ritratti di Napoleone, in veste di generale ed imperatore e dei suoi familiari, in particolare della bella consorte Giuseppina; non mancano alcune insolite scene della vita privata in cui il grande uomo politico è colto a giocare con il figlio. Numerosi i ritratti degli ufficiali della Grande Armée e delle principali battaglie, ma vi sono anche molte immagini aneddotiche e satiriche, provenienti dai paesi della coalizione anti-napoleonica, in cui il generale viene duramente attaccato e deriso.
Info
Biglietti
€ 5.00 Intero
€ 2.00 Ridotto
Accessibilità
Parziale: è possibile visitare il piano terra facilmente, ma per accedere al primo piano è necessario salire una scalinata.